A partire dall’inizio del nuovo millennio con il completamento della mappatura del genoma umano il settore delle biotecnologie ha attraversato una fase di ininterrotto sviluppo. Per rendersene conto basta pensare al fatto che nel 2005 in una ideale top 10 dei farmaci più venduti al mondo otto erano di derivazione chimica e soltanto due di origine biologica. Un decennio dopo la proporzione si è del tutto ribaltata e otto sono i prodotti biotech in graduatoria, contro solo due di tipo tradizionale. Di pari passo con le aree di intervento sono cresciuti anche il fatturato e gli indici di performance delle aziende impegnate nel segmento. Questi ultimi hanno registrato dal 2000 ad oggi un incremento superiore al 1000% ed è probabile che il meglio debba ancora venire.
Tutto ciò dipende principalmente dall’evoluzione demografica, che offre uno dei temi d’investimento più interessanti nei settori biotecnologico e della salute, dato che l’aumento dell’aspettativa di vita di norma comporta un incremento dei costi sanitari pro-capite. Ciò vale anche per i farmaci: gli anziani assumono spesso il doppio dei medicinali rispetto ai ventenni o ai trentenni. Molti farmaci sono usati per trattare condizioni croniche che solitamente insorgono in età avanzata, come il diabete, l’ipertensione ed il colesterolo elevato.
Il numero di persone di età superiore a 65 anni è oggi di 695 milioni, il 9% della popolazione mondiale ed aumenterà del 50% nei prossimi trent'anni. Dunque, a fronte di queste tendenze demografiche e dei nuovi prodotti biotech, più efficaci e migliorativi della qualità di vita dei pazienti, la crescita degli utili di numerose società quotate ha subito una forte accelerazione.Oltre all’aspetto demografico, il mercato delle biotecnologie ha successo per una serie di motivi: l’abbondanza delle pipeline delle aziende biotech, la qualità dei nuovi farmaci ed il crescente numero di approvazioni di nuovi ritrovati da parte della FDA e dell’EMA.
L’abbondanza delle pipeline delle aziende biotech sta attirando sempre più l’attenzione delle grandi case farmaceutiche, alla spasmodica ricerca di nuove molecole che possano garantire la loro sopravvivenza futura, innescando un’intensa attività di M&A verso queste società più innovative.
Le recenti scoperte nel campo della terapia genica e nel trattamento del cancro rappresentano un salto esponenziale della ricerca di base e la solidità delle imprese del settore e la loro capacità di dare risposte concrete a bisogni medici sempre più diffusi e spesso non soddisfatti rendono l’investimento nelle biotecnologie estremamente attraente per il risparmiatore.
Per investire in biotecnologia è importante perseguire una strategia d'investimento concreta, preferendo un approccio di portafoglio che prevede l’investimento in un paniere di promettenti aziende che possono aiutare nella gestione del rischio fornendo al contempo opportunità promettenti ed uno dei migliori potenziali di rendimento nel mercato.
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